“Il governo ha scelto una strada di risposta diretta a famiglie e lavoratori ed alle imprese ha fornito strumenti indiretti di sospensione, moratoria e nuovi finanziamenti. Certo non ci aspettavamo un bonifico sul conto corrente dei mancati fatturati per gli incassi di questi giorni, ma quelle messe in campo sono misure per l’emergenza. E’ necessario che per gli autonomi fare anche altro, soprattutto se la crisi sanitaria continuerà a lasciare negozi, bar, ristoranti chiusi, gli alberghi vuoti e le città deserte”.

Così Nico Gronchi,
Presidente di Confesercenti Toscana, sul decreto “Cura Italia”.
“In una situazione difficile come questa, ha continuato, è sicuramente un
risultato positivo, anche se nel testo non mancano contraddizioni e interventi
da migliorare: si tratta di una risposta all’economia e alle imprese, molte
delle quali, ad oggi, sono già in debito di ossigeno”.
Occorrono, a nostro avviso, alcune revisioni: dagli affitti delle attività
commerciali al turismo, passando per gli interventi specifici su pubblici
esercizi, ambulanti, edicole e lavoratori autonomi. Su credito e lavoro,
invece, registriamo decisi miglioramenti come l’estensione della cassa
integrazione anche alle micro imprese.
“Adesso, ha continuato Gronchi, diventano fondamentali anche gli interventi
delle regioni, dei comuni, delle Camere di commercio, delle banche e degli
intermediari finanziari per capire quanto il sistema economico potrà resistere
ancora”.
I rinvii delle scadenze fiscali, invece, sono ancora troppo di corto respiro.
“Contiamo, ha concluso Gronchi, sia nel decreto prospettato per aprile e per un
altro, successivo intervento, per il
necessario rilancio dell’economia. Anche perché l’ammontare della manovra –
sebbene imponente – potrebbe comunque rivelarsi insufficiente in caso di
un’emergenza più lunga del previsto”.