Visco, senza unione fiscale nell’Ue difficile mantenere l’euro

«Prima o poi ci dovrà essere in Europa l”unione fiscale altrimenti difficilmente possiamo mantenere l’unione monetaria». Lo ha detto il governatore della Banca d”Italia Ignazio Visco, presentando il suo ultimo libro Anni difficili a una platea di studenti e docenti della Scuola Superiore Sant”Anna di Pisa.
«Se ci fu un errore quando siamo entrati nell”unione monetaria – ha aggiunto – è stato non pensare di mettere in comune il debito, questo non per far pagare ad altri i nostri peccati: era la principale preoccupazione dei tedeschi. Tuttavia è necessario immaginare qualche meccanismo diverso per mettere insieme un nucleo del debito pubblico dei diversi Paesi, lasciando la parte residua a carico dei singoli Stati». Un’accusa nemmeno troppo velata a Prodi e Napolitano, sostenitori ciechi del nostro ingresso nellam moneta unica.

In tal modo, ha spiegato ancora Visco, un nucleo di debito andrebbe anche a finanziare gli investimenti pubblici europei e una gestione accorta della parte residua permetterebbe di ridurre gli oneri per interessi. Tutto ciò sarebbe utile per convincere i mercati che la parte comune è tripla A e quella residua ha un tasso di interesse minore rispetto a quello che avrebbe normalmente.

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