Scoppio del Carro 2016: colombina perfetta (ma non si è aperto il gonfalone di Firenze in cima al Carro…)

colombinaColombina perfetta all’andata e al ritorno, ossia dall’altare maggiore del Duomo fino al Carro, il mitico Brindellone tanto caro ai fiorentini. Dunque Scoppio del Carro della Pasqua 2016 quasi perfettamente riuscito. Perché quasi? Prima degli ultimi botti, quando il fuoco, che per tradizione è fatto scaturire dalle pietre focaie portate da Pazzino de’ Pazzi dopo la prima crociata, ecco quando il fuoco è arrivato alla cima, invece di tre bandierine ne sono spuntate solo due: quelle dell’Opera del Duomo e della famiglia de’ Pazzi. Non è schizzata fuori con l’ultimo tonfo la bandiera con il giglio, simbolo di Firenze e del comune. Brutta faccenda? In teoria no, perché mentre è seguitissimo il volo della Colombina, stavolta assolutamente lineare e senza problemi, non ci sono scritti che possano narrare che cosa succede se le tre bandierine della sommità non si aprono. O non si aprono tutte. Tuttavia, al sindaco, Dario Nardella, in cattedrale per la messa solenne dell’arcivescovo, cardinale Giuseppe Betori, la notizia che non si è aperta la bandierina del Comune non dev’essere piaciuta molto. Lui dicono non abbia detto niente, quasi a non voler dar peso al simbolismo. Tuttavia, qualche assessore non ha mancato di fare gli scongiuri. Chissà…
In ogni caso, almeno per l’immediato, non c’è stato nessun problema. Straordinario lo spiegamento di forze dovuto all’allarme terrorismo. Migliaia di persone, fiorentini e turisti. Qualcuno dice che c’è stata un po’ meno gente per via dell’allarme attentati. Ma forse è trattato solo di un’impressione. Non si è presentato il presidente del consiglio, Matteo Renzi, che negli anni passati, soprattutto da sindaco di Firenze, non mancava mai all’appuntamento. Ha conquistato la scema Eugenio Giani, profondo conoscitore delle tradizioni fiorentine e già assessore alle feste, ma ora sempre protagonista nelle vesti di presidente del Consiglio regionale della Toscana. Occhi vigili sulla piazza e nelle strade adiacenti. Occhi di agenti in divisa e in borghese. Nel 2002, alcuni mesi dopo l’attentato alle Torri gemelle di New York, spuntarono tiratori scelti dalle finestre della Misericordia. Il problema? Erano vestiti da suora: ma da sotto i veli qualcuno mostrava baffi vistosi… Stavolta organizzazione buona. Fontane di fuoco, girandole e botti si sono susseguiti dalla base del Carro fino alla sommità del “Brindellone”. Tutto bene salvo il problema già accennato: lo schema del gioco pirotecnico prevede che il finale sia affidato ad una girandola sulla sommità del Carro che consente di dispiegarsi a tre piccoli gonfaloni: quelli dell’Opera del Duomo e della famiglia dei Pazzi, che fino al 1478 si occupò del Carro ispirato al fuoco sacro, si sono regolarmente aperti. E’ rimasto chiuso e semicarbonizzato, invece, quello con il giglio rosso in campo bianco, simbolo di Firenze. Ma su questo, a differenza del volo della “colombina”, la tradizione non consente nè letture né di trarre auspici. Ma la festa c’è stata. E bella. Secondo la millenaria tradizione.

 

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