È una parabola all’ingiù quella tracciata dall’economia italiana nel corso del 2015: frena la crescita e i prezzi calano. Lo afferma la Cgil nel nuovo numero dell’Almanacco dell’economia curato dall’area Politiche economiche. L’analisi, realizzata sui conti trimestrali Istat, mostra «come la crescita del Paese nell’ultimo trimestre del 2015 abbia continuato a rallentare fino a tornare pericolosamente vicina allo zero (0,1%). L’Istat prevede una possibile crescita del Pil, nel primo trimestre 2016, che oscilla tra -0,1 e 0,3 punti percentuali». Il ritmo di crescita dell’Italia, secondo il sindacato, «è assai più modesto delle aspettative e, comunque, inferiore alla media dei principali paesi industrializzati ed europei». Per la Cgil, si tratta «di uno sviluppo contenuto, così come rilevato dall’indice di ripresa della domanda effettiva (Iride), indicatore elaborato dalla confederazione, che per il 2015 risulta rosso (-0,5), anche se nell’ultimo trimestre dell’anno si è colorato di verde, con un +1». Una crescita su cui «torna a gravare, già a febbraio, un’inflazione negativa: -0,2% in termini congiunturali, -0,3% in termini tendenziali».