Ridurre i tempi dei processi e garantire la certezza del diritto, non solo per tutelare i cittadini, ma anche per ridare fiducia alle imprese e agli investitori. L’obiettivo oggi sembra un po’ più vicino, grazie alla convenzione, firmata stamani in Palazzo Vecchio, con la quale Camera di commercio e Tribunale di Firenze rafforzano la loro collaborazione.
I frutti dell’accordo, sostenuto da una prima tranche di investimenti da 20mila euro stanziati dall’ente presieduto da Leonardo Bassilichi, sono già tangibili. Da poche settimane, infatti, il Registro delle imprese e il tribunale dialogano esclusivamente per via telematica, grazie al supporto di Infocamere. Mentre, per consolidare e rendere sempre più agevole il processo civile telematico – obbligatorio dal 1° gennaio 2015 – la Camera di commercio fornirà l’hardware necessario per il processo telematico a giudici e personale amministrativo delle varie sezioni del tribunale, da dicembre guidato dalla presidente Marilena Rizzo.
La digitalizzazione ha già dato buoni risultati, dimezzando la durata media dei procedimenti civili. Ma l’accordo con la Camera di commercio appare particolarmente interessante in vista dell’imminente avvio del processo penale telematico, che con ogni probabilità, a Firenze, partirà in via sperimentale.
Molti i punti della convenzione che riguardano la risoluzione alternativa delle controversie. Come il potenziamento del ricorso all’arbitrato che, grazie alle nuove norme sul processo civile veloce (legge 162/2014) può essere richiesto con istanza congiunta delle parti anche a causa iniziata. A Firenze, tra l’altro, dal 2013 è presente il primo esempio italiano di Camera arbitrale congiunta (Camera di commercio e gli ordini di avvocati, commercialisti e notai).
È allo studio anche un Infopoint, all’interno del tribunale, dedicato a mediazione e arbitrato, dove sarà possibile depositare le domande introduttive per l’avvio di questi procedimenti.
A breve nascerà anche l’Occ, l’Organismo per la composizione della crisi da sovraindebitamento che consentirà di risolvere in tempi rapidi la crisi di soggetti “non fallibili”, come start up, associazioni, piccoli imprenditori, artigiani. Un tavolo tecnico, infine, monitorerà periodicamente l’attuazione di questi progetti.
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