Presidente Giampaoli, proviamo a fare un analisi del turismo nel nostro paese.
Difficile poter dare una definizione univoca del turismo nel nostro paese. Difficile in primo luogo perché i numeri sono certamente incoraggianti ma, troppo spesso, i dati ufficiali che ci vengono forniti non trovano una corrispondenza nello stato di salute delle imprese del settore che, quotidianamente, si rivolgono alla nostra associazione per denunciare una redditività sempre più risicata e che difficilmente, in queste condizioni, riusciranno a realizzare investimenti che abbiano effetti strutturali e duraturi. La situazione generale è complessa, anche, perché il mercato turistico e tutti i prodotti che a vario titolo concorrono alla sua composizione sono in continua evoluzione e si modificano ad una velocità difficile da interpretare sempre correttamente e nei tempi giusti.
Come sono cambiate le dinamiche di fruizione dell’offerta turistica?
Gli attori dell’economia turistica e le stesse dinamiche di fruizione dei servizi turistici si sono moltiplicati in maniera spesso incontrollata, rendendo il mercato estremamente fluido e complesso ma, al tempo stesso ricco di opportunità e di occasioni.
Quali sono le conseguenze del moltiplicarsi dell’offerta turistica?
Ci troviamo oggi in una situazione che potremmo definire “limbo normativo”. La conseguenza più immediata è rappresentata, da un lato, da un forte stress competitivo tra imprese operanti in settori affini, dall’altro dal sostanziale impedimento che le nuove dinamiche economiche possano essere integrate a pieno titolo nei sistemi turistici organizzati. Affitti brevi, home restaurant e guide personalizzate sono solo alcuni degli esempi delle nuove forme di offerta turistica.
Quali sono le azioni necessarie per far fronte a questo fenomeno? E come si approccia ai cambiamenti che stanno trasformando il settore turistico?
Le azioni da intraprendere possono essere profondamente differenti tra loro, abbiamo due possibilità: vivere un mercato dinamico e fortemente competitivo come una opportunità oppure, al contrario, come un potenziale pericolo. Nel primo caso sarà necessario contribuire in modo attivo per tentare di colmare il vuoto normativo, attraverso una legislazione che certamente detti regole chiare e stringenti ma che, al tempo stesso, sia capace di far entrare questi nuovi soggetti economici all’interno di un sistema turistico che sia in grado di fornire i prodotti ed i servizi che il mercato turistico richiede. Se invece, ancora una volta, percepiamo il cambiamento come una minaccia reale e siamo certi di poterlo fermare, non solo non otterremo, probabilmente, nessun risultato ma avremo, forse, perso un’occasione di crescita.
Quali le priorità per il futuro?
Resta una priorità quella di porre in essere strumenti in grado di fotografare in tempo reale lo stato dell’arte dell’economia turistica, sia per riuscire a definire strategie operative sia per costruire prospettive per il futuro di questo fondamentale settore economico. Oggi più che mai, è indispensabile non fermarsi troppo a lungo a cercare di imbrigliare fenomeni e tendenze che sono in continua evoluzione. E’ necessario comprendere e conoscere correttamente i nuovi fenomeni che animano il mondo complesso e competitivo del turismo. Sono, ancora, molte le opportunità di sviluppo per le nostre imprese.