Direttore Marini, quali nuove prospettive per lo sviluppo del commercio e delle città?
Da diversi anni come Confesercenti Firenze abbiamo aperto una profonda riflessione sul futuro del commercio di vicinato, con l’obiettivo di individuare una nuova strategia e le conseguenti declinazioni operative, per rilanciare questo settore con una accezione di maggiore integrazione con il contesto territoriale nel quale opera.
Le motivazioni che ci hanno spinto ad aprire questo cantiere, in sintesi, sono il quadro legislativo profondamente cambiato (si pensi alla quasi assenza di regole), le abitudini di acquisto da parte dei consumatori, anch’esse mutevoli e con orientamenti più marcati verso aggregazioni artificiali e il commercio elettronico, una diversa frequentazione delle nostre città e dei nostri centri storici, alla condizione che vi sia un ambiente attraente, per servizi di accesso e sosta, per proposte culturali, economiche e sociali.
Anche la volontà di indirizzare processi di riallocazione di funzioni commerciali, ed economiche in generale, da parte delle Amministrazioni Comunali, nell’ambito di progetti infrastrutturali che modificano l’assetto viario, che modificano intere aree, che recuperano grandi contenitori dismessi, dando vita ad operazione di rigenerazione urbana, è un tema che ha contribuito alla maturazione di una nostra nuova idea sul commercio di vicinato.
Confesercenti Firenze, già, nel 1995 aveva dato vita ad una forma di aggregazione tra imprese.
Ebbene si! Nel 1995 Confesercenti Firenze ha dato vita, per la prima volta in assoluto in ambito nazionale, al progetto di Centro Commerciale Naturale, come prima forma di aggregazione, più o meno strutturata (Comitato, Associazione, Consorzio di Imprese), dell’impresa diffusa, creando le condizioni, culturali ed economiche per la gestione condivisa di attività nell’ambito di un territorio omogeneo, corrispondente con un centro storico, un quartiere di una città, un insieme di strade e piazze con forte presenza commerciale e di micro e piccola impresa.
Dunque per Confesercenti c’era, e c’è, l’imperativo categorico di dare una nuova prospettiva di rilancio, di sviluppo, ad una categoria che, anche dal punto di vista psicologico, va rimotivata.
Oggi, per adempiere a questo compito ci siamo dotati di un nuovo strumento, una Fondazione , che abbiamo chiamato “Fondazione Sviluppo Urbano”, dedicata al raggiungimento dei suddetti obiettivi, espressione diretta della Confesercenti.
Dai CCN al Progetto Newtown, ci spieghi meglio il percorso.
L’idea di fondo del Progetto è stata quella di passare da una visione settoriale, che riguarda gli operatori commerciali, ad una visione d’insieme della città (o di parte di essa, il centro in questo caso) che si faccia carico della qualificazione e promozione di un’area urbana più ampia di cui le attività commerciali, in sede fissa e su area pubblica, costituiscono l’ossatura economica e sociale.
Il progetto ha immaginato un’evoluzione della forma associativa tra operatori commerciali oggi esistente verso una forma organizzativa più forte, strutturata e responsabile in grado di estendere la propria azione entro una visione più comprensiva dei vari problemi della città.
Questa nuova concezione di aggregazione tra imprese all’interno delle città, come si è tradotta nella realtà quotidiana?
E’ stata tradotta in azioni concrete all’interno di un vero e proprio “progetto pilota” con il quale sostenere lo sviluppo dei sistemi di imprese organizzati e localizzati in aree urbane con caratteri e tradizione commerciale consolidate, all’interno di uno dei comuni della Città Metropolitana di Firenze individuato nella città di Campi Bisenzio.
Nella cornice di un processo sperimentale il progetto punta, in fase preliminare, ad impostare un percorso di ascolto e coinvolgimento centrato su un approccio collaborativo che sappia mettere in rete e valorizzare le risorse più dinamiche del territorio per favorire processi di rigenerazione e valorizzazione dei centri urbani.
Nella fase iniziale è stato, anche, istituito un Gruppo di Progetto composto da alcuni attori del territorio: Amministrazione Comunale, Centro Commerciale Naturale “Fare Centro Insieme”, ProLoco Pro Campi, Fondazione Accademia dei Perseveranti (TeatroDante “Carlo Monni”), Fondazione Sviluppo Urbano, Fondazione Chianti Banca, Confesercenti Firenze.
Come mai la scelta di Campi Bisenzio, come “Comune Pilota”?
La realtà economica e sociale di Campi Bisenzio ha offerto le condizioni essenziali e i presupposti più opportuni per la realizzazione di un Progetto Pilota poiché negli ultimi anni, per volontà degli stessi operatori del Centro Commerciale Naturale e dell’Amministrazione Comunale, si sono strutturati rapporti stretti tra il CCN “Fare Centro Insieme”, il Comune e tutta una serie di istanze afferenti al mondo del volontariato e dell’associazionismo di base presenti sul territorio, in una logica di sempre più stretta collaborazione e di rete.
A ciò si aggiunge che la realtà commerciale campigiana, così come quella insediata nel territorio della Piana, ha, prima fra tutte, sottostato alla presenza di insediamenti di grande distribuzione organizzata, subendo processi di forte ristrutturazione dell’intero comparto distributivo. Le iniziative pubbliche e quelle associative intraprese in questa realtà hanno saputo limitare processi di desertificazione del tessuto commerciale che avrebbero minato alla base la tenuta stessa del tessuto sociale ed economico della comunità campigiana.
Il Progetto Pilota vuol essere dunque la partenza di un progetto più ampio che andrà a coinvolgere altre realtà territoriali che si renderanno disponibili a sperimentare eguali modelli organizzativi segnando, in questo modo, l’apertura di una nuova e inedita stagione di protagonismo delle aggregazioni tra imprese.
Il Progetto Pilota, sviluppato a Campi Bisenzio, ha raggiunto la sua consacrazione con la firma di un Protocollo d’Intesa tra i vari attori coinvolti.
Il progetto ha inteso sviluppare una collaborazione fattiva tra le diverse realtà associative che insistono e svolgono la loro azione nel centro storico del Comune di Campi Bisenzio, individuando nel Centro Commerciale Naturale “Fare Centro Insieme” il soggetto principale con il quale avviare una nuova esperienza aggregativa in stretta collaborazione con le istituzioni pubbliche comunali.
Il percorso ha raggiunto il primo importante obbiettivo che si poneva: la condivisione politica e la sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa che getta le basi per la istituzione di un Soggetto Giuridico inclusivo di tutti gli attori rilevanti per la città (amministrazione comunale, associazionismo locale, comitati di cittadini, ecc.) che diverrà, in futuro, il vero attore per la realizzazione delle azioni principali del progetto. Per il nuovo Soggetto, del quale è in corso di approfondimento la forma giuridica più opportuna, è stato individuato un nome (Sistema Gestione Urbana – SiGUr Campi) e un marchio.
Quali sono e saranno le principali azioni del Progetto Pilota, e più in generale dell’intero “Newtown”?
Si punterà alla realizzazione di “Eventi” sempre più strutturati ed in grado di attirare le attenzioni di un pubblico sempre più vasto.
Tra gli obiettivi vi è il “Miglioramento e Mantenimento del decoro urbano”, tramite lo sviluppo del senso di appartenenza ed iniziative di sussidiarietà.
Un capitolo importante riguarda le modalità di ricerca di “Sponsorizzazioni e Contributi” (pubblici e privati) per la gestione della struttura oltre che per la compartecipazione alle iniziative di fidelizzazione e promozione del CCN. Di particolare interesse sarà, da parte del nuovo Soggetto Giuridico, verificare la possibilità, in passato tentata ma mai realizzata, di agire da vero e proprio soggetto imprenditoriale, improntato ad una conduzione manageriale.
Grande rilevanza verrà data al Progetto “Newtown Security”, che si pone l’obbiettivo di accrescere la sicurezza di un determinato contesto sociale od economico, mirando alla diminuzione dei fenomeni criminosi ed all’ incremento della percezione positiva del contesto medesimo, migliorandone la vivibilità e la fruibilità.
Crediamo, inoltre, che l’obiettivo di “facilitare le relazioni” tra chi ha un idea di impresa e chi dispone di locali nella città sia di fondamentale importanza per lo sviluppo della stessa, per migliorarne la vivibilità e di renderla sempre più accogliente. Fondamentale sarà, anche, attrarre potenziali investitori.
Grande spazio, anche, al tema dell’“Innovazione”, si punterà all’utilizzo degli strumenti informatici al fine di rafforzare l’aggregazione e riscuotere maggiore visibilità ed interazione tra le imprese associate, oltre che ovviamente nei confronti dei clienti.
Svolgeremo tutto questo con il supporto dell’Amministrazione Comunale, e anche ad essa chiederemo di impegnarsi concretamente.
Il “Progetto Newtown” parte da Firenze, ma come si colloca in ambito regionale?
Ci siamo cimentati finora in un lavoro serio e molto impegnativo, ma che ci ha fornito la riprova, con il Progetto Pilota a Campi Bisenzio, di essere sulla strada giusta e di poter dare una dimensione regionale a questa nuova idea di sviluppo del commercio e dell’economia del territorio.
Il ruolo della Regione Toscana è dunque decisivo. Ecco perché chiediamo di condividere un percorso, da realizzare insieme alla nostra Associazione, che ha i primari obiettivi di accrescere la cultura imprenditoriale verso una dimensione di gestione di processi complessi e di fondare la possibile crescita del sistema dell’impresa diffusa su un nuovo modo interpretare il rapporto con il territorio, basato sulla gestione responsabile di numerose azioni ed attività.